Durante le lezioni di Yoga Somatico a volte usiamo dei movimenti chiamati Movimenti Somatici.
Cosa sono?
Sono sequenze di movimenti ideati dal medico californiano Thomas Hanna, per risvegliare l’ascolto del corpo e liberarlo da tensioni superflue.
Thomas Hanna ha avuto una intuizione geniale: ha capito che nel corpo umano è la funzione (cioé quello a cui serve) che influenza la struttura fisica e non il contrario (allenamento funzionale vi suona familiare? Si, perché adesso va di moda!).
Volete un esempio? Pensate a quando, in seguito ad infortunio, vi rompete un braccio o una gamba e dovete tenere l’arto ingessato per un lungo periodo. Quando toglierete il gesso non sarete piú in grado di fare alcuni movimenti e sarà necessario fare un recupero funzionale (es. fisioterapia).
Con i Movimenti Somatici alleniamo dunque le svariate capacità di movimento di tutte le zone del corpo umano, cosí da tenerle sempre ben funzionanti.
I Movimenti Somatici non sono peró degli “esercizi da palestra” o una “ginnastica posturale”, e la differenza sta tutta (ancora una volta) nella parolina magica: somatico.
FARE un movimento o SENTIRE un movimento?
Sapete perché questa differenza è importante?
Perchè una cosa è fare un movimento in modo corretto ma meccanico, e una cosa è sentirlo come naturale per il nostro corpo.
In palestra possiamo allenarci a eseguire movimenti con una certa tecnica, ma la tecnica è un insieme di istruzioni uguali per tutti, mentre solo noi possiamo sentire come il nostro corpo reagisce ad un certo movimento.
Ovviamente sono tanti i fattori che possono influire sul modo in cui sentiamo (o non sentiamo) un certo movimento, e anche questi variano da persona a persona.
Quindi cosa aggiungono in piú i Movimenti Somatici rispetto ad un normale esercizio fisico?
Sono l’occasione per esplorare il movimento, prendendosi il tempo per capire il modo unico in cui il nostro corpo si muove, osservando dettagli, sensazioni, differenze tra un lato e l’altro, notando eventuali zone con restrizioni o tensioni.
È un pó come guardare un’azione alla moviola, oppure osservare i dettagli con una lente di ingrandimento: si notano cose che di solito non vediamo.
Il corpo diventa quindi un luogo conosciuto e di cui fidarsi, si scoprono connessioni interne che ci sostengono nel movimento e nell’azione.
Il risultato è una maggiore capacità di autoascolto, espressività e fluidità del movimento.
È consapevolezza di noi stessi che armonizza Corpo e Mente.
Perché unire Yoga e Movimenti Somatici?
Perché spesso anche le posizioni di yoga vengono eseguite in modo meccanico, frettoloso e senza tener conto delle differenze individuali.
Ogni Corpo è diverso! Se il movimento non è aderente alle caratteristiche e alle necessità del proprio Corpo è come andare a correre con le scarpe della taglia sbagliata.
Se invece ho la possibilità di ascoltare prima di cosa il mio corpo ha bisogno, posso adattare meglio la pratica di yoga alle mie esigenze, e posso anche ridurre il rischio di infortuni o forzature dovute al mancato rispetto della propria anatomia.
In questo modo la pratica yoga diventa davvero accessibile a tutti/e e soprattutto diventa un modo per ascoltarsi e conoscersi. È bellissimo e liberatorio lasciarsi guidare dalle proprie sensazioni, invece di essere forzati verso quello che sentiamo come estraneo al nostro Corpo oppure fonte di disagio e dolore.